Santa Maria di Leuca (Lèviche in dialetto salentino; dal greco leucos che significa bianco) è una frazione del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce. Rinomata località turistica, è la propaggine più meridionale tra i vertici ideali del Salento, insieme a Taranto e a Pilone.
È il centro abitato più a Sud dell'intera provincia; dista 83 km dal suo capoluogo, se lo si raggiunge tramite la Strada statale 274 Salentina Meridionale che continua nella S.S. 101, oppure 70 km percorrendo la Strada statale 275 di Santa Maria di Leuca che prosegue nella S.S. 16.
Leuca gode di un clima temperato mediterraneo, ancor più mitigato dalla presenza del mare. Gli inverni sono freschi, con temperature medie intorno ai 10 °C. Le piogge sono maggiori nei mesi di ottobre e marzo, quando è spesso presente il vento di tramontana. Rarissime le nevicate (l'ultima nel 2001), più frequenti le burrasche nel mese di dicembre. D'estate la temperatura aumenta notevolmente fino a raggiungere i 35-37 °C con alti tassi di umidità, anche a causa del vento di scirocco.
A Leuca si trova una delle varie sedi italiane dell'Aeronautica Militare, che quotidianamente effettua previsioni meteorologiche.
Grotte
Le Grotte di Rada
- Grotta del Diavolo - La grotta "del Diavolo" si trova su Punta Ristola, misura quaranta metri in lunghezza e diciassette in larghezza e conduce direttamente a mare. Nel 1871, Ulderico Botti compì i primi scavi trovando interessanti ed unici reperti, rappresentati da ossa, valve, armi e utensili, che fanno pensare ad una frequentazione della grotta sin dal Neolitico. Tali reperti sono oggi conservati nei musei di Lecce e Maglie. Il suo nome deriva da un’antica superstizione popolare, che attribuiva alla presenza di Diavoli i lugubri e poderosi rimbombi che si potevano udire nella grotta la quale, tra l’altro, è accessibile via terra attraverso un’apertura che si trova sul suo dorso.
- Grotta Porcinara - Nei pressi di Punta Ristola si incontra la cosiddetta grotta ‘Porcinara’ o ‘Portinaia’, di notevole importanza storica, in quanto gli archeologi nella zona hanno rinvenuto una struttura in doppia cortina muraria, l'eschera. Essa è situata a circa 20 metri sul livello del mare, e il suo nome pare sia dovuto ad una deformazione del nome ‘Portinara’, che forse fa riferimento alla collocazione nelle vicinanze del porto. La grotta è stata scavata in tre ambienti, sulle pareti sono incise le iscrizioni a Giove e si possono leggere nomi di navi e di personaggi mitologici come Madaraus, Rhedon, Afrodite.
- Grotta del Morigio - Si trova al di sotto del punto ove la Cascata Monumentale dell’Acquedotto Pugliese si riversa a mare. Il termine “Morigio” è stato dato dal tasselli, perché pare che qui vi si nascosero i Mori per attaccare e distruggere la città di Leuca. Detta anche “Grotta degli Innamorati”, è accessibile solo via mare, e nuotando per un tratto sott’acqua.
- Grotte Cazzafri – Di toponomastica greca, secondo il Tasselli significherebbe “casa di spuma”. Sono 3, si affacciano sulla rada di ponente e specie al tramonto offrono suggestivi giochi di luce.
Le Grotte di Ponente
- Grotta del Fiume o Sparascenti – Oltrepassando Punta Ristola, via mare e solo quando il mare è calmo, si può accedere a questa grotta, caratterizzata dai resti di un’attività carsica che come eredità ha lasciato un rigagnolo d’acqua dolce che si perde nel mare salato.
- Grotta del Presepe – Cavità caratterizzata da meravigliose sculture calcaree, con formazioni stalattitiche di eccezionale bellezza, che sembrano riprendere le fattezze della Natività, da cui il nome.
- Grotta delle Tre Porte – Il nome richiama il monumentale ingresso a 3 accessi, che sembra stagliarsi nel mare come il passaggio verso un altro mondo. Accessibile in barca, da cui si può goderne la frescura e gli splendidi giochi di luce.
- Grotta del Bambino – Grotta dall’eccezionale valore naturalistico: qui furono rinvenuti, tra gli altri, resti di un elefante, di un rinoceronte e un dente umano, risalente all’epoca dei Neanderthal. Vi si accede dalla grotta delle Tre Porte.
- Grotta dei Giganti – Questa grotta è così chiamata dalla leggenda secondo cui qui sono sepolti i Giganti uccisi da Ercole Libico. È di eccezionale interesse paleontologico, poiché sono stati rinvenuti numerosi resti di manufatti risalenti al paleolitico medio.
- Grotta della Stalla – Una delle più belle dell’intera costa, deve il suo nome – forse – al fatto che sovente era usata come riparo per i pescatori in difficoltà
- Grotta del Drago – Profonda circa 60 metri, di scarso valore scientifico ma estremamente spettacolare, essendoci uno scoglio affiorante che somiglia alla testa di un drago.
Le Grotte di Levante
- Grotte di Terradico – Definita anche “Orecchi di Terradico” o grotta degli Indiani, è celebre per la sua forma triangolare, che ricorda appunto una tenda. In realtà non è una singola grotta, ma un complesso di 3 cavità che si sviluppano succedanee tra di loro, di varia grandezza.
- Grotta di Ortocupo – Semisommersa, vi si può accedere per via sottomarina. La porzione più interna è anche chiamata “Grotta del Soffio” a causa degli spruzzi d’acqua che qui si trovano. È interessante notare che in questo punto convergono acqua salata e acqua dolce, e vi si possono anche trovare spigole.
- Grotta delle Vore - Sistema di due grotte di diversa grandezza, in cui, a mare calmo, si può accedere per oltre 60 metri. Il nome è dato da un foro (vora, appunto) sito nella parte superiore della volta della grotta, a circa 50 metri di altezza.
- Grotta delle Giole – Il nome è dovuto alla presenza di corvi (giole o ciole, in dialetto) ed è anche chiamata Bocca di Pozzo o Grotta Grande del Ciolo, e si presenta con uno sviluppo di circa 120 metri di lunghezza, e numerose camere d’aria al suo interno. Questa grotta è importante da un punto di vista paleontologico per la presenza di un giacimento del pleistocene, nonché per la presenza di una piscina coperta dalle acque incredibilmente fresche.
Allontanandosi da Leuca verso il territorio di Gagliano del Capo si possono incontrare altre grotte, in ordine sparso, delle Capeddhe, di Musconovo, della Totola fino ad arrivare alla suggestiva grotta grande del Ciolo, nei pressi dell’omonima insenatura.
Chiese
Basilica di Santa Maria de finibus terrae
Si tramanda che san Pietro in viaggio per Roma fece tappa a Leuca e da allora il tempio dedicato alla dea Minerva, posto sul promontorio japigeo, diventò un luogo di culto cristiano e uno dei principali centri di pellegrinaggio dell'età antica e medievale.
La devozione dei fedeli verso la Madonna di Leuca ha origine antica: si parla di un grande miracolo che avrebbe salvato i pescatori il 13 aprile del 365 da una burrasca.
L'attuale struttura fortificata della chiesa venne costruita tra il 1720 ed il 1755 da monsignor Giovanni Giannelli, per resistere ai numerosi e ripetuti attacchi da parte di invasori turchi e saraceni.
Dal 7 ottobre 1990 il santuario è stato eletto a basilica minore.
L'interno del santuario è ad unica navata con sei altari laterali. Sull'altar maggiore è collocato il dipinto della Madonna con Bambino detto "Madonna de finibus terrae, di Jacopo Palma il Giovane. Tra gli altri dipinti presenti nella chiesa sono quelli del pittore Francesco Saverio Mercaldi (San Francesco da Paola, datato al 1898 e il Trittico della Confessione). Su un lato si trova un organo, da poco restaurato, datato al 1885.
All'interno della chiesa, sul lato destro dell'ingresso, un grosso masso monolitico è noto come "Ara a Minerva", testimonianza del culto pagano nel luogo. Sul lato sinistro, è posta una targa in bronzo a commemorazione dell'equipaggio dell'incrociatore francese "Léon Gambetta", affondato a largo di Leuca la notte del 26 aprile 1915 con circa 700 uomini.
Nel 2000 sui tre ingressi sono state realizzate porte in bronzo, opera dello scultore Armando Marrocco (Janua Coeli il portale centrale, Esodo il portale di destra e Stella Maris il portale di sinistra. Nei pressi della chiesa è stata inoltre costruita una sala per conferenze e una sede museale che ospita opere di artisti contemporanei.
Nel piazzale antistante la basilica, il 21 ottobre del 1901 venne eretta una croce monumentale con quattro iscrizioni. Sul viale che conduce alla basilica tra gli alberi della pineta, si trova la "Croce pietrina", in ricordo del passaggio di san Pietro.
Due rampe di scale ognuna di 300 gradini collegano il santuario con il porto vecchio. Vennero costruite nel periodo fascista in occasione delle opere terminali dell'acquedotto. Le due scalinate sono separate da una cascata artificiale aperta solo in occasioni particolari. A piedi delle scale si eleva la "colonna romana" del 1939.
Chiesa di Cristo Re
Si trova nel centro della marina di Leuca. I lavori di costruzione iniziarono nel 1896 su progetto dell'ingegnere Pasquale Ruggeri. L'apertura ai fedeli ed al pubblico avvenne però, solo 40 anni dopo nel 1935. Realizzata in carparo, è in stile romanico e gotico. L'interno si divide in tre navate. Molto bello il pavimento in mosaico, completato nel 1934,ed il rosone della facciata principale. I grandi finestroni delle navate laterali recano i nomi e gli stemmi delle famiglie nobili che parteciparono alla costruzione della chiesa.